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Disturbi e malattie

Barotrauma da immersione: proteggere le orecchie dei sub

Alcuni sport possono sottoporre l'udito ad uno stress maggiore, tra cui l'immersione subacquea e il conseguente rischio di barotrauma: ce ne parla il dott. Marcolin.
Foto Mancante
Dott. Paolo Marcolin 11/04/2017 07:00
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Il danno maggiormente riscontrato da chi pratica attività di immersione è sicuramente il barotrauma da immersione subacquea. L’orecchio del sub, infatti, durante le immersioni, deve essere considerato come un diamante pregiato di cui avere cura. Diversamente, egli correrebbe il rischio di barotrauma – trauma derivante da un’improvvisa e notevole variazione della pressione ambientale-, che può causare una perdita uditiva anche permanente.

Da qui sorge l’esigenza di adottare alcune misure preventive per ridurre la probabilità di infortuni:

  • una compensazione adeguata;
  • non immergersi mai in presenza di raffreddore o altra congestione;
  • interrompere l’immersione se non si riescono a sbloccare le proprie orecchie.

Durante un’immersione subacquea, l’orecchio potrebbe subire diverse tipologie di lesione, che dovrebbero essere sottoposte all’attenzione di un medico qualificato.

La tempestività con cui è portata a termine la diagnosi, infatti, è di grande importanza. E proprio questa importanza, fa scaturire l’esigenza di stabilire un protocollo per la diagnosi differenziale dei barotraumi auricolari.

La ricerca

Lo scopo della ricerca è “reclutare un congruo numero di medici e istruttori subacquei che possano eseguire, dopo un’immersione subacquea, un’otoscopia e un test di Weber, per valutare se il barotrauma da immersione interessa l’orecchio medio o interno”.

Il protocollo, ha lo scopo di definire le linee guida da adottare.

Qualora si verifichi un barotrauma auricolare in immersione (i sintomi sono manifesti: dolore, ovattamento, ronzio e vertigini), i tre passaggi da eseguire immediatamente sono:

  1. controllare con un’otoscopia se ci sono segni di patologia come arrossamento della Membrana Timpanica, presenza di versamento, sangue o altro, perforazione della membrana timpanica;
  2. eseguire un Test di Weber con diapason a 500 o 1000 Hertz;
  3. qualora si ravvisi la diagnosi di barotrauma da immersione, comprendere se riguarda l’orecchio medio o quello interno.

Tre sono le possibili diagnosi riscontrabili:

  1. Sospetto barotrauma orecchio medio Questa diagnosi si ha quando si presenta un quadro otoscopico positivo per patologia dell’orecchio medio e contestualmente nella prova di Weber la localizzazione del suono sarà all’orecchio danneggiato. Quando si presenta la patologia barotraumatica dell’orecchio medio, bisogna procedere con l’esecuzione dell’esame audioimpedenzometrico che potrebbe essere fatto anche qualche giorno dopo.
  2. Sospetto barotrauma dell’Orecchio interno con interessamento anche dell’orecchio medio Anche in questo caso la diagnosi sarà supportata da otoscopia positiva per patologia barotraumatica e prova di Weber al lato malato, ma con vertigini e acufeni. In questo caso se il quadro sintomatologico mostra segni di sofferenza dell’orecchio interno quali vertigini e acufeni, provvedere a un esame audioimpedenziometrico a tempi stretti per l’eventuale terapia medica ed iperbarica, altrimenti come nel caso A.
  3. Sospetto barotrauma orecchio interno . La diagnosi in questo caso sarà supportata dall’assenza di quadro clinico di compartecipazione dell’orecchio medio, con acufeni e vertigini e prova di Weber al lato sano. In tale situazione, eseguire immediatamente l’esame audioimpedenzometrico e vestibolare. Se si sospetta una fistola perilinfatica (udito ingravescente nello spazio di ore) valutare la necessità di una timpanotomia ed eventualmente la riparazione della fistola. In alternativa e possibili adottare una terapia medica ed eventualmente iperbarica.

Il sub ricordi che la migliore garanzia per evitare ogni tipo di barotrauma è una profonda conoscenza delle manovre di compensazione, unitamente alla loro tempestiva e corretta applicazione durante le immersioni.