Consigli e curiosità

Perdita uditiva sul lavoro: è una malattia professionale?

La perdita uditiva sul lavoro è una delle malattie professionali più diffuse in Italia: quali sono i requisiti affinché si possa richiedere il riconoscimento dall'Inail?
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 30/05/2018 11:16
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L’esposizione continua nel tempo a forti rumori in ambienti lavorativi può provocare effetti negativi sulla salute. Il problema principale è la perdita parziale o totale della capacità uditiva, che rappresenta ancora oggi una delle malattie sul lavoro più diffuse.

La perdita d’udito (parziale o totale) legata all’attività lavorativa è definita ipoacusia da trauma acustico cronico e si verifica a seguito dell’esposizione prolungata a rumori con particolari caratteristiche. Di solito si tratta di un problema uditivo che coinvolge entrambe le orecchie.

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Quando il problema d’udito viene considerato malattia professionale?

Il danno all’udito è considerato malattia professionale solo quando è contratto nell’esercizio ed a causa dello svolgimento di specifiche attività indicate dalla legge, o nell’espletamento di lavorazioni accessorie o complementari a queste, purché svolte nello stesso ambiente.

Nello specifico, le attività menzionate sono:

  • lavori dei calderai
  • ribattitura dei bulloni
  • battitura e foratura delle lamiere con punzoni
  • prove dei motori a scoppio
  • produzioni di polveri metalliche con macchine a pestelli
  • condotta di aeromobili
  • fabbricazione di chiodi
  • lavoro di telai
  • taglio di lastre e blocchi di marmo con dischi si acciaio e corona diamantata
  • lavorazioni eseguite con utensili ad aria compressa
  • lavorazioni di produzione degli acciai ai forni ad arco e ad induzione
  • lavorazione con impiego di seghe per metalli
  • prova di dispositivi di segnalazione acustica
  • lavorazione meccanica del legno con impiego di seghe circolari, piallatrici
  • fucinatura nelle fonderie
  • fabbricazione delle falci
  • lavori in galleria con mezzi meccanici ad aria compressa
  • lavori svolti all’interno delle navi (rottura delle lamiere, battitura, verniciatura)
  • tranciatura dei metalli
  • lavori di spray con torce al plasma
  • prova delle armi da fuoco automatiche
  • prova dei motori a reazione.

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Come avviene il riconoscimento della malattia professionale

Il danno all’udito deve essere riscontrato e certificato dal Servizio di Igiene e Sicurezza del Lavoro dell’Asl, oppure a seguito di visita specialistica su indicazione del proprio medico curante.

Il lavoratore è tenuto a consegnare al datore di lavoro il certificato che attesta l’ipoacusia entro 15 giorni dalla visita.

Successivamente, il datore di lavoro deve trasmettere all’Inail la denuncia di malattia professionale entro 5 giorni dal ricevimento del certificato, insieme alle informazioni sull’attività che avrebbe determinato la malattia, le mansioni del lavoratore, gli accertamenti fatti in azienda e l’orario di lavoro.

Dopo questo step, l’Inail dovrà chiamare a visita il lavoratore e chiederà al datore di lavoro copia del documento aziendale di valutazione dei rischi.

Il lavoratore chiamato a visita dall’Inail deve portare con sé:

  • libretto di lavoro;
  • documentazione sanitaria inerente la patologia denunciata;
  • accertamenti sanitari preventivi e periodici svolti in azienda;
  • eventuali attestazioni di invalidità riconosciute in altri ambiti giuridici.

Se la malattia denunciata non è prevista dall’Inail, l’ente può accertarsi facendo indagini tramite il Contarp (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione centrale), che compie indagini ispettive all’interno dell’azienda e quantifica l’esposizione al rumore.

L’Inail, assumendosene i costi, può anche richiedere al lavoratore altri accertamenti sanitari.

Successivamente, attraverso una comunicazione, l’Inail farà conoscere al lavoratore le sue conclusioni e, in caso di accoglimento della richiesta di riconoscimento di malattia professionale, renderà noto anche il grado di inabilità al lavoro.

Il lavoratore può presentare opposizione all’Inail contro le decisioni assunte dall’ente stesso.

Infatti, nel caso in cui l’esito non sia soddisfacente o l’istanza venga rigettata, il lavoratore può presentare, con l’assistenza di un avvocato, ricorso giudiziale presso il Tribunale del lavoro. Il termine di prescrizione per il ricorso è di tre anni e 150 giorni (210 per le revisioni) e decorre dal giorno dell’infortunio.

L’opposizione deve contenere:

  • i dati anagrafici;
  • il riferimento all’evento (numero del caso, data dell’infortunio, data del provvedimento);
  • le motivazioni dell’opposizione, allegando il certificato medico dal quale emergano gli elementi giustificativi della domanda.

Il procedimento in opposizione si considera concluso nel termine di 150 giorni (120 per le revisioni).

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Come prevenire i problemi uditivi al lavoro

Il danno acustico da rumore può essere prevenuto con opportune misure ambientali e personali come:

  • Caschi
  • Cuffie antirumore
  • Otoprotettori
  • Pareti fonoassorbenti

Al lavoro, proteggi il tuo udito!

Se pensi di avere problemi uditivi è possibile effettuare un controllo gratuito: sarà il primo passo per migliorare la qualità della propria vita!

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