Consigli e curiosità

Sangue delle orecchie: perché può accadere?

Il sanguinamento delle orecchie è un evento piuttosto raro, tuttavia, quando si verifica, può suscitare ansia e paura, quindi è importante sapere perché succede e soprattutto come intervenire per evitare complicazioni.
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 03/05/2022 09:38
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La pelle del condotto uditivo è molto sottile, e l’intera area che coinvolge l’apparato uditivo è irrorata da molteplici vasi sanguigni. Di conseguenza, anche piccoli graffi o escoriazioni del condotto uditivo possono sanguinare o lasciare tracce di sangue, soprattutto quando erroneamente vengono usati cotton fioc. Nella maggior parte dei casi infatti, il sanguinamento delle orecchie, il cui termine scientifico è otorrea, si verifica a seguito di un trauma o di una lesione della zona auricolare, e solo raramente, come nel caso dell’ebola, può essere sintomo di qualcosa di più grave.


In questa occasione, oltre al sanguinamento, si osservano anche altri sintomi che coinvolgono le orecchie (come il dolore all’orecchio, la secrezione di pus, la sensazione di prurito) o l’intero organismo (come febbre alta e nausea).


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Le cause del sanguinamento delle orecchie


Una delle cause del sanguinamento delle orecchie è la presenza di una piccola piaga o di una ferita superficiale all’interno del condotto uditivo, causata dall’uso frequente dei cotton fioc, una pratica scorretta sfortunatamente ancora molto radicata nella routine quotidiana di pulizia delle orecchie. Il cotton fioc infatti, sfregando di continuo contro le pareti sottili del condotto uditivo, può lacerarlo in modo superficiale o, nei casi più gravi, provocare la rottura o perforazione del timpano. Nel primo caso non si avvertirà dolore, ma si noterà solo del sangue sul cotton fioc o cerume misto a sangue, mentre nel secondo caso si potrebbe avvertire dolore auricolare (otalgia) e difficoltà uditive (ipoacusia temporanea).


Fortunatamente, il timpano può rigenerarsi da solo in tempi non troppo lunghi, ma durante questo periodo è particolarmente importante fare attenzione all’igiene e alla pulizia delle orecchie, al fine di evitare infezioni.


Anche le infezioni possono causare il sanguinamento delle orecchie, in particolare quelle acute come l’otite purulenta o la miringite. L’otite è un’infiammazione che può colpire l’orecchio esterno, medio o interno e, quando si presenta in forma acuta purulenta, si accompagna alla fuoriuscita di pus; mentre la miringite è un’infiammazione della membrana timpanica che si presenta con la comparsa di vescicole e dolore all’orecchio.


Un altro rischio da non sottovalutare infine, quando si parla di sanguinamento delle orecchie, è quello del trauma cranico, come conseguenza di una caduta o di un colpo violento alla testa. In questo caso è importante capire subito se il sangue che esce dalle orecchie è legato ad una “semplice” rottura del timpano o ad un’emorragia nella zona cranica, molto più grave.


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Cosa fare se esce il sangue dalle orecchie


Il sanguinamento delle orecchie è, come abbiamo visto, sintomo di diverse problematiche che riguardano le orecchie, sia di natura fisica (perforazione del timpano o trauma cranico) che di natura patologica (otite o miringite). Ecco perché è necessario rivolgersi al proprio medico di base o, più specificamente, ad un otorinolaringoiatra. Egli eseguirà dapprima un esame otoscopico, per osservare il condotto uditivo e registrare la presenza di lesioni o traumi. Se non sono presenti segni evidenti o se si è in presenza di una caduta o di un trauma, è possibile che divenga necessaria una TAC.


Intervenire in tempo sulla causa scatenante del sanguinamento delle orecchie è importantissimo per evitare rischi e complicazioni, soprattutto se si tratta di otorrea da trauma cranico: l’emorragia potrebbe essere sintomo di un ictus o potrebbe portar alla suppurazione ossea della zona del cranio e della mascella.