Consigli e curiosità

Bambini e problemi di udito a scuola: come intervenire?

In concomitanza dell'inizio dell'anno scolastico, ci si pone il medesimo interrogativo: come agevolare l'apprendimento per i bambini ipoacusici? Ecco qualche utile suggerimento per insegnanti e genitori.
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 08/09/2022 17:50
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Anche quest’anno, nonostante la situazione un po’ complicata che stiamo vivendo, ricomincia la scuola, e con essa tutti i problemi legati all’ipoacusia nei bambini.


I bambini con problemi uditivi cominciano il nuovo anno scolastico con gli stessi obiettivi da raggiungere dei loro compagni, ma con una sfida in più. Devono trovare il più semplice percorso di apprendimento e di interazione con gli altri.


In questo articolo, scopriremo cosa possono fare i genitori e gli insegnanti con l’ipoacusia nei bambini a scuola e quali sono gli strumenti utili per poter vivere al meglio l’anno scolastico.


La prima cosa che i genitori devono fare è conoscere il grado di perdita uditiva del bambino. Questo può variare da una lieve perdita di udito fino a casi ben più gravi di sordità profonda. Dopo aver avuto i risultati e averli comunicati alla scuola, sulla base delle specifiche esigenze del bambino, si dovrà provvedere alla progettazione di un piano educativo individuale che gli garantisca normali tempi e processi di apprendimento.


Ma il compito principale degli insegnanti è quello di far integrare il bambino con il resto della classe, spiegando con parole semplici il problema agli altri alunni. Anche quando sono piccoli, i ragazzi possiedono comunque un buon grado di empatia e, anzi, possono aiutare il bambino con problemi di udito.


Inoltre, all’interno dell’aula si dovrebbero adottare alcuni accorgimenti per supportarlo durante l’attività scolastica.


Ecco i principali:


  • il bambino deve essere seduto di fronte all’insegnante e mai di lato;
  • l’insegnante non deve parlare passeggiando per l’aula o mentre scrive alla lavagna, ma deve dare al bambino la possibilità di guardarlo bene in viso;
  • durante le attività di gruppo, i banchi si dispongono a semicerchio, cosicché il bambino possa guardare in viso ogni persona che parla.
  • l’utilizzo di materiale illustrativo può aiutare il bambino a seguire meglio la spiegazione.
  • si dovrebbe migliorare l’acustica dell’aula con cartelloni alle pareti che diminuiscano il riverbero.

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Tecnologia e ipoacusia nei bambini


Oltre a questi accorgimenti, un ulteriore aiuto per avere a che fare con l’ipoacusia nei bambini a scuola è dato dalle tecnologie.


Negli ultimi anni, infatti, la tecnologia ha contribuito a rendere le lezioni più dinamiche, interattive e multidisciplinari. E ciò diventa di fondamentale importanza all’interno di un progetto educativo per il bambino con problemi di udito.


La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), ad esempio, ha sostituito la semplice lezione frontale, perché privilegia percorsi di insegnamento arricchiti da contenuti visivi. Con a LIM si possono usare programmi di videoscrittura, video-ingrandimenti del labiale del docente, immagini per accompagnare il linguaggio verbale o scritto, collegamenti ipertestuali e mappe concettuali. Tutti questi strumenti possono agevolare l’apprendimento.


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Soluzioni acustiche di ultima generazione per favorire l’apprendimento


Anche i nuovi apparecchi acustici digitali rappresentano un supporto fondamentale per gli alunni con problemi uditivi, soprattutto per la possibilità di utilizzare accessori wireless o di sfruttare la connettività con smartphone e tablet.


Il trattamento per l’ipoacusia nei bambini prevede infatti che il bambino indossi gli apparecchi acustici. È fondamentale che si possano regolare per adattarsi ad un ambiente rumoroso come un’aula scolastica.


I dispositivi di ultima generazione fanno in modo da enfatizzare la voce di chi parla e ridurre invece i rumori di sottofondo. In alternativa, alcuni accessori, come i microfoni da tavolo o quelli da indossare, fanno in modo che la voce dell’insegnante arrivi direttamente negli apparecchi acustici, superando il chiacchiericcio dei compagni di classe.


E se si dovesse ricorrere di nuovo alla didattica a distanza, cioè a videolezioni tramite il pc e lo smartphone? Anche in questo caso, gli apparecchi acustici digitali diventano un supporto indispensabile, perché consentono la trasmissione diretta dell’audio dal pc agli apparecchi acustici.


La tecnologia è quindi un supporto che diventa sempre più utile per superare le barriere dell’ipoacusia nei bambini. Vi auguriamo un buon anno scolastico!