Prevenzione e rimedi

Cosa fa un audioprotesista?

Il dottor Pontoni illustra nello specifico il lavoro di un audioprotesista illustrando i 5 step principali del suo intervento per il benessere uditivo dei pazienti.
Foto Mancante
Dott. Francesco Pontoni 30/07/2021 13:16
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Ti sarai sicuramente chiesto che ruolo ha quella figura che più comunemente tutti conoscono come “il rivenditore” degli apparecchi acustici. Ma l’audioprotesista è tutt’altro che un rivenditore di apparecchi acustici, è quella figura professionale sanitaria che aiuta le persone con problemi di udito (adulti e bambini) a migliorare la qualità della propria vita.

Pratico questa professione da più di 15 anni, e cercherò di fare più chiarezza su quello che fa giornalmente un tecnico audioprotesista. E se ti stai già chiedendo se produco apparecchi acustici, la risposta è no. Quasi nessuno dei Centri Acustici produce i propri apparecchi acustici, ma alcuni ne portano il proprio marchio.

Per questo i Centri Acustici collaborano con diversi produttori di apparecchi. Al mondo c’è ne sono più di 6 che ogni anno investono milioni (per l’esattezza 418milinoni di euro nel 2019) e studiano come migliorare questi dispositivi. Infatti, se al momento hai in mente l’immagine dell’apparecchio brutto, gigante e color beige che tuo nonno portava negli anni ‘80/90, posso assicurarti che non è più così. Gli apparecchi acustici sono ormai dei piccoli gioielli tecnologici, sempre più piccoli e dotati di intelligenza artificiale.

Ma quindi cosa fa l’audioprotesista ogni giorno appena varca la soglia del Centro Acustico dove lavora? Indossa il camice e comincia con le varie visite in programma. Immagina di doverti recare nel centro acustico della tua città, perché ultimamente non senti molto bene, e su internet hai letto che puoi fare il test dell’udito gratuitamente presso un centro acustico.

Nei prossimi 5 punti ti illustrerò tutto quello che devi sapere su cosa fa l’audioprotesista:

  1. Qual è la prima cosa che l’audioprotesista fa una volta che entri in stanza regolazioni? Prima di passare a fare i vari test per comprendere e valutare la tua situazione uditiva, ti farà delle domande. Non per farsi gli affari tuoi. Ma per avere un quadro completo delle tue orecchie e del tuo udito. Ad esempio, se hai lavorato in fabbrica per tanti anni, questa sarebbe decisamente la prima informazione da fornire all’audioprotesista (anche per fini di detrazione INAIL), in quanto l’esposizione prolungata a rumori molti forti (e magari senza troppe protezioni come succedeva spesso anni fa), è una delle prime cause della sordità.
  2. Una volta finito “l’interrogatorio”, il tecnico audioprotesista procederà con la parte tecnica del suo lavoro, ovvero quella relativa agli esami audiometrici. Ce ne sono di tanti tipi e in base alle risposte si capisce sul momento se procedere con approfondimenti o meno. L’esame principale e che viene fatto sempre e comunque è l’esame audiometrico tonale, è il punto di partenza. Consiste nel farti sentire dei suoni a diverse frequenze. Immagina ad esempio un pianoforte, ogni tasto emette un suono diverso perché hanno appunto differenti frequenze. L’audioprotesista ti farà indossare delle cuffie apposite e ogni volta che riesci a percepire un suono, anche se molto basso, alzerai la mano per indicare se l’hai sentito. L’esame vocale, che viene fatto quasi sempre ed ha la stessa importanza di quello tonale, invece consiste nel determinare il livello di comprensione del parlato. L’audioprotesista ti farà sentire delle parole che dovrai ripetere. Provare dell’imbarazzo è normale in questi casi, purtroppo la condizione di sentire poco o nulla crea molta frustrazione e disagio. Ma non preoccuparti, perché sei nelle mani di un professionista che non fa questi esami per giudicare il tuo livello di intelligenza, ma per capire il tuo livello di percezione uditiva e aiutarti a tornare a comunicare efficacemente con le persone a te più care.
  3. Dall’analisi approfondita del tuo udito, il tecnico audioprotesista è in grado di capire se il tuo udito necessita degli apparecchi o meno. A volte un calo di udito può essere dovuto anche ad altre condizioni di salute come diabete, problemi alla tiroide, che vanno discussi anche con altri specialisti. O potrebbe anche essere un fastidioso, ma comune, tappo di cerume. Se avessi quindi bisogno di indossare gli apparecchi acustici, l’audioprotesista ti mostrerà quelli che secondo l’analisi completa oggettiva degli esami e dalle domande riguardo le tue esigenze uditive di tutti i giorni, sono adatti a te. Una volta scelti, prenderà l’impronta delle tue orecchie. Come? Dopo aver ispezionato il tuo orecchio, inserirà una pasta siliconica per prendere il calco del tuo orecchio e condotto uditivo. Non è assolutamente invasivo ed è necessario per costruire la chiocciola su misura. La chiocciola è la parte dell’apparecchio che andrà all’interno dell’apparecchio acustico. Le tue orecchie sono uniche come la tua impronta digitale, per questo c’è bisogno di prendere le misure. Un po’ come un sarto prende le misure per un abito o una camicia.
  4. Una volta pronta la chiocciola (e aver visto la prescrizione medica che conferma le analisi fatte), l’audioprotesista ti consegnerà gli apparecchi acustici, te li farà indossare per assicurarsi che tu riesca ad indossarli comodamente e senza difficoltà, e che la regolazione iniziale sia in linea con la tua perdita uditiva. Adesso puoi uscire dal centro acustico e testare tu stesso i benefici del tuo nuovo udito. Non sarà quello che avevi a vent’anni, purtroppo ancora non esistono soluzioni che ti garantiscano un udito naturale al 100%. Ma ti garantiscono una qualità di vita che senza non avresti. Infatti i rischi che corri se trascuri la tua perdita di udito sono: demenza senile o Alzheimer (il nostro cervello funziona perché è stimolato e nutrito giornalmente da suoni e parole), ansia, depressione e isolamento. Inoltre se il tuo livello di sordità è grave potresti anche aver diritto al contributo da parte del SSN per l’acquisto degli apparecchi.
  5. Ma cosa succede una volta che torni a casa? Il lavoro dell’audioprotesista, o almeno di uno professionista, non si ferma alla consegna. Infatti il metodo corretto è quello di creare un percorso specifico per seguire con controlli regolari, come reagisce il tuo udito grazie agli apparecchi. Magari le tue abitudini sono cambiate e ci sono determinate situazioni in cui desideri un ascolto più fluido. Una volta indossati gli apparecchi è quindi compito dell’audioprotesista continuare a seguirti e supportarti a migliorare il tuo udito. Le regolazioni vanno controllate e cambiate di volta in volta, almeno finché non si raggiunge il 100% di quello che la tua situazione uditiva ci può dare.

Ecco perché il lavoro del tecnico audioprotesista non è quello del rivenditore di apparecchi acustici e soprattutto non si ferma alla consegna. È un professionista sanitario che ogni giorno analizza, prende le misure del tuo udito e delle tue orecchie, e come un sarto cuce il tuo udito su misura. Questo per garantire il miglior risultato possibile per il tuo udito.


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