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Studi scientifici e news

Caffè e udito: quale relazione?

Diversi studi hanno posto il focus sulla possibile associazione tra consumo di caffè e problemi di udito: ecco cosa emerge dagli esiti di due ricerche.
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 27/12/2022 12:30
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Il caffè fa bene o fa male all'udito?


Prima di rispondere a questa domanda, è doveroso fare una piccola premessa affinché si possa affrontare l'argomento con maggiore serietà. In generale, quando si parla di alimenti che possono esercitare un effetto positivo o negativo sull'udito, s'intende che determinate categorie di cibi e bevande sono in grado di stimolare dei meccanismi tali da indurre, come conseguenza indiretta, una minore o una maggiore capacità di sentire bene.


In altre parole, quando si dice che il cioccolato potrebbe ridurre il rischio di perdita uditiva (ipoacusia), s'ipotizza che i presunti benefici per l'udito siano legati alla capacità di alcuni composti bioattivi contenuti nel cioccolato di agevolare la circolazione sanguigna in prossimità di vasi e arterie particolarmente rilevanti per il corretto funzionamento del sistema uditivo. In altri casi, invece, potrebbe riguardare le proprietà di un determinato alimento di incrementare la risposta immunitaria a possibili infezioni che possono incidere anche sulle capacità uditive, come per esempio l'otite.


Non sussiste, quindi, una relazione diretta tra alimenti e udito, ma una serie di cibi e bevande che possono prevedere dei benefici anche uditivi.


Stessa cosa vale per il caffè, motivo per cui quando si parla dei suoi possibili effetti sull'udito, positivi o negativi che siano, la situazione va analizzata tenendo in considerazione questa premessa.


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Caffè, udito e acufene: gli esiti di uno studio coreano


Tornando alla domanda iniziale, diversi studiosi hanno provato a capire se il caffè potesse effettivamente avere un'influenza sull'udito. Un effetto riscontrabile sia sulla capacità uditiva, sia sulla possibile incidenza rispetto alla frequenza e all'intensità degli episodi di acufene.


La rivista Nutrients ha pubblicato uno studio condotto da un'equipe di ricercatori coreani che ha indagato sulle possibili associazioni tra caffè e udito attingendo dai dati raccolti in un'indagine nazionale su un campione di oltre 36 mila partecipanti (Korean National Health and Nutrition Examination Survey). La frequenza del consumo di caffè è stata valutata attraverso specifici questionari alimentari. In base alle risposte, gli autori hanno classificato i volontari a seconda della frequenza, raro (meno di 1 volta al mese), mensile (da 1 a 3 volte al mese), settimanale (da 1 a 6 volte alla settimana) e giornaliero (1 o più volte al giorno).


Da questo studio non è emersa nessuna correlazione significativa tra consumo di caffè e perdita dell'udito unilaterale in tutte le fasce di età.


Esito degno di nota, invece, è stato riscontrato tra i partecipanti tra i 40 e i 64 anni per i quali il consumo giornaliero di caffè ha comportato un rischio significativamente ridotto di ipoacusia bilaterale e una minore frequenza di acufeni: risultato non emerso per i consumatori mensili, settimanali o rari.


Tuttavia, altre co-variate come il basso livello di stress percepito dai consumatori di caffè, sembravano essere la causa principale della minore prevalenza di acufene nelle fasce di età 19-39 e ≥ 65 anni. Inoltre, i consumatori di caffè preparato avevano un tasso più basso di perdita dell'udito bilaterale e acufene.


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Caffeina e recupero uditivo dopo l'esposizione ai rumori


Un'interessante ricerca condotta dalla McGill University suggerisce un impatto negativo del caffè e delle bevande a base di caffeina sui tempi di recupero uditivo in seguito ad un'esposizione prolungata ai rumori forti come, per esempio, un concerto, una partita di calcio, una serata in discoteca o altri eventi che prevedono musica ad alto volume e frastuono ambientale.


Solitamente, infatti, l'udito ha un tempo di recupero di circa 72 ore, a meno che non si tratti di vera e propria ipoacusia da rumore. Tempi che, stando agli esiti della ricerca, verrebbero sensibilmente dilatati dall'assunzione di caffeina.


Nello specifico, i ricercatori hanno esposto due gruppi di animali ad un suono di 110 dB, scegliendo quindi una soglia paragonabile a un concerto rock ad alto volume, per circa un'ora. A un gruppo è stata somministrata una dose giornaliera di caffeina, mentre il gruppo di controllo è rimasto privo di caffeina. Un giorno dopo, i ricercatori hanno scoperto che la perdita dell'udito era simile in entrambi i gruppi. Dopo otto giorni, però, il gruppo senza caffeina si era ripreso quasi completamente mentre l'ipoacusia persisteva nel gruppo che riceveva quotidianamente caffeina.


In definitiva, al netto delle evidenze scientifiche emerse finora non è possibile dire con certezza che il caffè faccia bene o male all'udito, soprattutto perché la maggior parte degli studi condotti sull'argomento sono di matrice statistica, meramente osservazionale. Detto ciò, sembra che il consumo quotidiano moderato di caffè (non più di 3 tazzine) possa in qualche modo stimolare positivamente le capacità uditive, al netto delle condizioni cliniche generali che possano permettere un consumo del genere. Magari, si consiglia di evitare in seguito ad un evento particolarmente stressante per le orecchie.


In attesa che ricerche future possano indagare più a fondo su questa relazione.