Farmaci ototossici: cosa sono e come comportarsi
Si definisce ototossicità la proprietà tossica di certi farmaci e tossine nei confronti delle strutture dell’orecchio interno ( in particolare delle cellule costituenti la coclea ed il vestibolo) e del nervo acustico.
Il danno tossico si accompagna ad acufeni, tinniti, vertigini, ipoacusia più o meno grave e iperacusia.
I farmaci ad azioni ototossica sono di numero elevato e appartengono a svariate categorie.
Quasi tutti vengono eliminati attraverso il rene, per cui l’insufficienza renale predispone al rafforzamento del livello tossico.
Anche alcune categorie di antibiotici non sfuggono a tale effetto secondario, causando un danno sia per il labirinto anteriore (sordità) che per il labirinto posteriore (vertigini).
1Gli antibiotici ototossici più diffusi
Le categorie principali di antibiotici dai potenziali effetti ototossici si suddividono soprattutto in tre categorie:
- Aminoglucosidi (streptomicina, neomicina, gentamicina, tobramicina, kanamicina, etc.);
- Glicopeptidi (vancomicina);
- Macrolidi (eritromicina, claritromicina).
Nello specifico, la streptomicina colpisce soprattutto la porzione vestibolare dell’orecchio interno; la neomicina, invece, è l’antibiotico con il maggiore effetto cocleo-tossico.
I macrolidi, di norma, possono causare ototossicità temporanea, che regredisce con la sospensione del farmaco.
2Perché alcuni farmaci risultano ototossici?
L’ototossicità è indotta da un accumulo del farmaco nelle cellule dell’orecchio interno, favorito dal trattamento prolungato o da alte dosi: effetto che determina un limite all’impiego di questa categoria di farmaci.
Andando nel particolare, queste sostanze penetrano nei liquidi cocleari attraverso la barriera–ematolabirintica provocando danni soprattutto alle cellule ciliate esterne dei giri inferiori della coclea.
3Come comportarsi?
È importante che i farmaci ototossici non vengano mai utilizzati nelle medicazioni topiche dell’orecchio in presenza di perforazione timpanica. Questi, infatti, vengono assorbiti nei liquidi dell’orecchio interno attraverso la membrana timpanica secondaria della finestra rotonda.
In generale, le suddette categorie di antibiotici non si devono somministrare in gravidanza. Inoltre, va limitato l’uso nei soggetti anziani e ipoacusici poiché può verificarsi un aggravamento della preesistente ipoacusia, motivo per cui va sempre eseguita una valutazione della capacità uditiva prima e durante il trattamento dei suddetti farmaci ototossici per monitorizzare eventuali danni.